Guterres in Libia e Simone a Torre Maura



e

Simone a Torre Maura

Qui appresso si mostra con somma evidenza quanto 
Elena Stancanelli sia stronza e 
come i premi letterari siano il paradiso degli impostori.



Roland Gori a Nantes

L'impostore si trova oggi nelle nostre società perfettamente a suo agio: fa prevalere la forma sulla sostanza, mette in risalto i mezzi piuttosto che i fini, si fida delle apparenze e della reputazione piuttosto che del lavoro e della probità, preferisce l'audience al merito, opta per un vantaggioso pragmatismo piuttosto che per il coraggio della verità, sceglie l'opportunismo dell'opinione invece di tener fermo sui valori, pratica l'arte dell'illusione invece di emanciparsi attraverso il pensiero critico (...). 
Ecco l'ambiente in cui prospera l'impostura! (...) L'impostore vive a credito, a credito dell'Altro. Sorella siamese del conformismo, l'impostura è fra noi.

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Occorre deminnitizzare (deleghizzare, derenzizzare) presto il nostro Paese.
"Le finestre degli stanzoni dei migranti sono coperte da drappi che impediscono di vedere bene all’interno. Il brusio, nessuna barriera può però fermarlo. Si sente il pianto di un bambino. Poi per un istante, lo straccio che fa da tenda viene scostato. Osserviamo un ammasso indistinto di esseri umani accucciati per terra. Uomini donne e bambini addossati a gruppi di trenta o quaranta per stanza. Ogni vano non supera i cinquanta metri quadri. Di colpo gli sguardi di mille occhi si alzano verso la finestra. E ci guardano. Qualsiasi gesto, un saluto, un sorriso, una smorfia di rabbia o di compassione, suonerebbe come beffardo o una nuova umiliazione. Poi la tenda viene richiusa in fretta. " Nello Scavo, inviato a Zuara (Libia) domenica 3 settembre 2017.
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AVVENIRE.IT

Il buco nero delle prigioni clandestine libiche ha numeri da Terzo Reich: circa 400mila i profughi «contabilizzati» dalle autorità di Tripoli, ma quelli rimasti imprigionati sono molti di più






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