Ci risiamo

In ricordo di Vincenzo "Guru" Iaconianni

Quel ribadire fino alla nausea "che non andremo mai al governo insieme a loro" è di una inflessibilità sospetta. Un puntiglio che dimentica in che razza di situazione siamo precipitati.

Intanto non è vero che "M5S e Lega sono due facce della stessa destra". Certo non lo erano. 






Dal 2012 Aldo Giannuli, studioso che ritengo serio e - spesso ma non sempre - vicino al M5S, rimane inascoltato: "(...) da che parte sta il M5S e come mai mi sono permesso di considerarlo a sinistra o, per lo meno, contiguo alla sinistra?(...) si tratta nella maggior parte dei casi di persone prive di una militanza politica precedente, spesso giovani e, probabilmente, di provenienza ideologica eterogenea o debole. Ma c’è anche una minoranza molto rilevante di persone provenienti da esperienze come la Sinistra Arcobaleno, l’Idv, il Popolo Viola, i movimenti No Global, lo stesso Pd e che, quindi, hanno una estrazione di sinistra".

le copertine di

Il Primato Nazionale
(edizioni Altaforte)
alla base delle peggiori dicerie,
di qualsiasi dietrologia
Ancora nel 2013 e anche in anni a noi più vicini lo stesso Grillo torna a usare la metafora dell'argine (nei confronti del fascismo e del razzismo): "Con la crisi, le ideologie son pronte per tornare. Anche il nazismo e il fascismo non scompaiono mai. Io ne sento l'odore da lontano ed è questo il momento del loro grande ritorno".
Sintomatici pure i nomi circolati e votati per le cosiddette Quirinarie:
 Milena Gabanelli (subito incoronata dallo stesso Grillo), Gino Strada, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Romano Prodi (suggerito da Casaleggio), Dario Fo, Ferdinano Imposimato, Emma Bonino e poi Lorenza Carlassare e altri che ora mi sfuggono. Una sinistra da sogno, eretica, internazionalista, europeista, solidale, angeli della carta costituzionale, con Rodotà che dava senso e valore ai beni comuni e Padre Zanotelli in prima linea sul referendum per l'acqua pubblica. Tutti nomi coerenti con la logica dei Meetup, i Vaffa e la sostanziosa autoriduzione dei compensi dei parlamentari.  Una stagione, lo ammetto, entusiasmante, per uno storico malpancista di sinistra come me. Mancava solo don Andrea Gallo, morto nel 2013: tra i pochi, forse il solo, che avrebbe potuto prendere a calci con autorevolezza sia Beppe Grillo (quando mostrava segni di rincoglionimento) sia gli emergenti capetti del Movimento.



Giannuli, nel tracciare un profilo e un tentativo di analisi della composizione del M5S, avanzava un "contigui alla sinistra". Certo, il paradigma indiziario rappresentato da quei candidati virtuali è contraddetto da quei ciuccioni naif che ancora oggi continuano a dichiararsi post-ideologici e dunque né di destra né di sinistra. Sarà che ho una certa età, ma mi è chiaro da sempre che chi ragiona in quel modo, con quel narcisismo da uomo nuovo, è necessariamente di destra. Una questione che si pose a partire dagli anni '40, grazie ad Alain, giornalista e filosofo, uno dei maestri di Raymond Aron, Simone Weil e Georges Canguilhem. Ancora di recente ho visto con gioia quel "Propos" ripreso da Donald Sassoon in un'intervista a la7.
Aggiungo che, pur essendo anziano ma non ancora centenario, conoscevo quella icastica considerazione grazie a "Passi falsi" di Maurice Blanchot.
Così, in un battibaleno, siamo arrivati ai 6 milioni di voti in fuga (il mio con quelli).

E poi, cosa se ne è fatto il PD del mantra renziano "abbiamo perso le elezioni, ora governino loro (se ne sono capaci)". La via del saggio consiste nell’essere generoso e nel non competere. Ancora Lao Tsu: "Chi sa vincere non ha bisogno di dar battaglia, chi sa guidare gli esseri umani si mette al loro servizio". Infatti, non ne erano capaci.

Con l'aggravante che oggi sono diventati di destra, seriamente di destra. Di estrema destra il governo al quale concorrono, anche se non lo sanno: si credono ancora post-ideologici e qualche snob va dicendo che “L’accoglienza oggi non è un valore. Il dibattito sulle ong mi annoia e annoierà presto gli italiani”. Hanno cominciato col derogare al rigore che li voleva inflessibili, anche per un avviso di garanzia, hanno finto una decisione condivisa per la nave "Diciotti", ora fanno a gara con la Lega a inasprire, in modalità kafkiana più che anticostituzionale, le norme contro le ONG.

 Dovrebbero essere sufficientemente alfabetizzati/telematizzati, con tutte quelle pippe sulla democrazia diretta e la piattaforma Rousseau, e invece sono così ciuccioni, masochisti, disinformati e poco garantisti da abboccare alla prima sciocchezza che gira su Soros. Che ovviamente viene da una cucina di destra, di estrema destra. In un unico delirio sulla Ur-Sinistra trinariuciuta, globalista, immigrazionista, radical chic. Per quanto riguarda i contatti tra ong e trafficanti – aveva detto Zuccaro – dispongo di dati che vengono da Frontex e dalla nostra Marina militare».
Ovviamente non era vero e a distanza di tempo ci ha riprovato Salvini, che fa contemporaneamente il poliziotto, il magistrato, il presidente del Consiglio, il ministro degli esteri, etc. Nessuna tra queste accuse è mai stata dimostrata – scrive Frontex – e nessun procedimento giudiziario avviato ha mai avuto successo. Nel frattempo 141 naufraghi vengono nuovamente sequestrati, né più né meno, come per la Diciotti (chissà se la faccia di culo di Di Maio salverà Salvini nuovamente?). Non so quanti altri vengono riportati al centro di detenzione di Tajoura (l'inferno pure bombardato di recente), mentre lo psicopatico gongola: "Avremo modo di sperimentare la generosità di Francia, Germania, Spagna, Olanda e di tutti i Paesi che spesso e volentieri fanno la morale all’Italia". 




Commenti

Post più popolari