un cristianesimo senza Gesù
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(...) Ci indigna profondamente l’utilizzo strumentale del rosario, baciato sabato scorso in piazza Duomo a Milano dal ministro dell’interno, chiedendo voti alla Madonna. Rosario che è segno della tenerezza di Dio, macchiato dal sangue dei migranti che ancora muoiono nel Mediterraneo: 60 la settimana scorsa, nel silenzio dell’indifferenza dei caini del mondo.
Ci rivolta dentro il richiamo ai papi del passato per farne strumento della strategia fascista dell’esclusione degli ultimi. Di chi bussa alle nostre porte chiedendo di aprire i porti. Come la nave Sea Watch di queste ore. Nave che accoglie chi scappa da mondi inquinati dai gas serra della nostra sete di materie prime per mantenere uno stile di vita sempre più insostenibile. Che pesa sulle spalle degli impoveriti.
Ci ripugna il richiamo alla vittoria elettorale in nome della madre di Gesù di Nazareth che cammina con gli “scarti” del mondo per innalzare gli umili. Sempre dalla parte dei perdenti della globalizzazione dei profitti. La carne di Cristo sulla terra. “Ero forestiero e mi avete accolto” (Mt 25,35).
Ci aggredisce l’arroganza d’invitare la gente a reagire durante le celebrazioni in chiesa di fronte ai preti che predicano “porti aperti”. Dettando legge in nome dei vescovi. (...)
I Missionari Comboniani ci sono. Alzano la voce. Scendono in strada, non fanno calcoli e stanno da una parte precisa. Quella degli oppressi da un’economia che uccide. Prima e sempre.
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