Il passo del fratello maggiore
(alla cortese attenzione di Giovanni Grasso)
Adottiamo un Cinquestelle
di Massimo Celani
“Gli italiani, generosissimi in tutto, non sono generosi quando si tratta di pensare”.
Gadda
“Per esser mossi, emozionati, da un sorriso, o da un'idea,
noi dobbiamo da un lato provenirne, essere nel pathos di quel sorriso, di
quell'idea; e dall'altro dobbiamo porci in cammino verso di essi, porli come
oggetti della nostra emozione. Stiamo a distanza tra provenienza e
destinazione…”- scrive l‘amato Carlo Sini .
Dunque è inutile parlare di migranti, profughi e rifugiati con Salvini e i suoi gregari. (…) Salvini non sta nella pelle, è pronto il cosiddetto decreto sicurezza bis, che introduce nuove norme che chiariscono le competenze dei vari dicasteri - a cuccia il ministro Trenta - a proposito di sbarchi. Tra gli articoli è inoltre inserito una norma che prevede l'attribuzione al Ministro dell'Interno la competenza a limitare o vietare il transito e/o la sosta nel mare territoriale qualora sussistano ragioni di ordine e sicurezza pubblica". Insomma, Salvini avrà il potere di decidere se chiudere o meno le acque territoriali. Una vera e propria deriva autoritaria, che dona poteri finora mai visti al Ministero dell’interno.
Nel frattempo la Mare Jonio a Lampedusa è stata sequestrata
dalla Finanza – secondo il solito copione - per favoreggiamento
dell'immigrazione clandestina. Ovviamente è una balla: l’equipaggio della Mare
Jonio non è mai stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di
Agrigento (che dovrà esprimersi il prossimo lunedì). Vero è, invece, che nel
Mediterraneo, senza soccorsi e con le ONG vessate senza motivo dal nostro
ministro della paura e della propaganda, si continua a morire. Solo ieri sono
60 i dispersi di un naufragio in Tunisia. E come se non bastasse, a inchiodarci
definitivamente (Italia ed Europa) ieri sera è arrivato il reportage di Francesca
Mannocchi dalla Libia, per Propaganda live. Stupri a ripetizione, torture
varie, da vomito. Gli italiani hanno dimenticato un sacco di cosette: troppo
lontani i tempi di Uccideteli tutti.
Libia 1943: gli ebrei nel campo di concentramento fascista di Giado,
pregevole ricostruzione storica di Eric Salerno. Troppo lontani i tempi di El
Aghelia e i bombardamenti all’iprite della nostra aviazione sui libici inermi.
Troppo recenti i rapporti agghiaccianti della Women’s Refugee Commission,
Unicef e Alto commissariato Onu per i rifugiati.
La Libia è
l’Auschwitz dei nostri giorni. E, oggi come allora, stiamo facendo finta di
niente. Pasolini - scriveva
nel 1975 - “che i vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi
con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica
allergia alla coerenza, a una tensione morale”.
Così il 5 aprile 2019.Dopo l'ok a far scendere a Lampedusa
due bimbi piccoli con le loro madri, il ministro Salvini ha fatto sapere che le
due donne "si rifiutano di scendere" dall'imbarcazione. E dunque
"non ci resta che augurar loro buon viaggio verso Berlino". Questo
mentre a Verona si inneggiava all’unità della famiglia “tradizionale”, per
replicare con scherno alle madri che non volevano abbandonare la nave, con i
propri mariti e figliolanza annessa. "Porterò la mia famiglia con me,
starò sempre con loro", faceva sapere uno dei papà. E dopo il tristemente
famoso “è finita la pacchia”, oggi siamo all’ Ultimo viaggio per la nave dei centri sociali MareJonio: bloccata e
sequestrata. Ciao ciao", ha scritto su Twitter il noto statista. Oggi
si replica: "Porti chiusi e non c'è presidente del consiglio che
tenga".
E’ mai possibile che un paese come l’Italia, dalla tradizione
culturale come quella italiana, parli così dei migranti, economici o meno, dei
morti di fame e di sete, delle vittime delle guerre, dei disperati/rifugiati? Che
se la prenda con le ONG e con l’elemosiniere di Papa Francesco? “Ciao-ciao”?
Nel 2000 Jean-Luc Nancy ci raccontò la sua condizione di
trapiantato. E a rileggerlo nel 2019: “Io chi? Ho ricevuto il cuore di un altro
dieci anni fa, mi è stato trapiantato, e non c'è proprio niente da capire, nessun
mistero, solo la semplice evidenza di un trapianto, il mio cuore era fuori uso.
Non si ricorreva alla ciclosporina che protegge dal rigetto dell'organo trapiantato.
Ecco la doppia estraneità: da una parte quella del cuore trapiantato, che
l’organismo identifica e attacca in quanto estraneo, e d’altra parte quella
della condizione in cui la medicina mette colui che ha subito il trapianto per
proteggerlo”. Eppure accade che io sia lo straniero di me stesso. E’ chieder
troppo un ripensamento su cosa è “intruso” nella nostra epoca, a partire da
un’altra logica – più radicale – di dono e ospitalità? Bisogna forse parlarne
con Gino Strada, con Emergency e MSF? Gli unici che sanno di missili e di mine?
Come non cogliere l’invito perentorio di Massimo Cacciari (e di Papa Francesco)
a non essere “moderati”? Lo sono forse Salvini e la Santanché, con il lancio di
un nuovo stigma: “il buonismo”?
Basta così, Gentile dottor Grasso, non è questa l’Italia del
presidente Mattarella e dei milioni di non più rappresentati, degli schiacciati
dai sondaggi, dei ciuccioni dimentichi delle chicche indirizzate da Salvini
alla Terronia e ai meridionali, passato con noncuranza da “prima la Padania” a
prima gli italiani. Ciliegina sulla torta i neo-sovranisti e i riciclati di
ogni partito (“Le liste della Lega al sud sono infiltrate”), ne sono convinti
Report e persino Mario Borghezio. Ma gli italiani sono disinformati e tra breve
si voterà pure per il rinnovo del consiglio regionale (comprenderà – dott.
Grasso – la preoccupazione di chi come me risiede in Calabria).
“Da che parte sta il M5S e come mai mi sono permesso di
considerarlo a sinistra o, per lo meno, contiguo alla sinistra?” - scrive
inascoltato lo storico Aldo Giannuli – “si tratta nella maggior parte dei casi
di persone prive di una militanza politica precedente, spesso giovani e,
probabilmente, di provenienza ideologica eterogenea o debole. Ma c’è anche una
minoranza molto rilevante di persone provenienti da esperienze come la Sinistra
Arcobaleno, l’Idv, il Popolo Viola, i movimenti No Global, lo stesso Pd e che,
quindi, hanno una estrazione di sinistra”.
Per tutte queste ragioni, magari confuse, sto pensando a una
moratoria dove si possa scegliere il male minore (i comuni cittadini lo fanno
da tempo, optando per la riduzione del danno), con un pizzico di senso pratico.
Un semplicissimo passo pedagogico dove il M5S la smetta con quella schifezza di
posizionamento supposto post-ideologico dove destra e sinistra sarebbero la
stessa cosa, quando non lo sono affatto. Ce lo ha insegnato negli anni ’30 il
giornalista filosofo Alain e ce lo ha ricordato di recente Donald Sassoon su la
7.
Insomma sto pensando a una moral suasion sul Partito
Democratico, su Zingaretti e sulla componente renziana (la più testarda), invitarli
a mettere da parte un narcisismo suicida e a riaprire giochi e strategie. Appoggiando
dall’esterno un governo Cinque Stelle. Senza Lega, of course. Intenderà che questa alta azione morale non potrà essere
esercitata che dal Presidente Mattarella.
Si è detto a lungo che quel movimento ha rappresentato un
argine contro Alba Dorata, contro il fascismo e il razzismo, contro il
populismo. E allora? E’ arrivato il momento di finirla con l’ambiguità e con il
falso conflitto dei motivi, tipo “idee buone e cattive” disincarnate da una
politica, da una capacità d’ascolto, da una visione (d’Europa).
Occorre solo che qualcuno sia nella posizione del fratello
maggiore, che provenga dal torto dei giusti, da ciò che mia madre definiva il
passo indietro del più intelligente. Adottiamo un Cinquestelle, dunque,
supportiamolo, diamo senso alla loro onestà di fondo, alla loro ansia di
rinnovamento e di giustizia sociale. E adottiamo uno del PD, uno di Sinistra,
uno del gruppo misto, sarà un potlach, una economia del dispendio, un gesto
inaudito, un hápax legómenon, una parola che
occorre una sola volta nell'intero corpus. Ma, alla fine, i tantissimi elettori
non miopi saranno riconoscenti a tutti gli attori di questo piccolo gesto
generoso che sparigli le carte.
Ps
Visto ieri sera Di Maio in tv, a la7. Ha continuato
imperterrito con la canzoncina del gas, quella di “né destra, né sinistra”, ha
blaterato qualcosa su un costituendo gruppo parlamentare europeo. Incapace di
rendersi conto della gravità della situazione e di tessere nuove alleanze,
anche solo provvisorie. Questo discorso non è per lui. Forse al momento è solo
per il presidente Mattarella e per qualche uomo di buona volontà che abbia il
coraggio di un ripensamento e di una presa in carico – tra spread e uscite sprezzanti
di Salvini - della complessità della situazione.
Massimo Celani, Cosenza, 15 maggio 2019
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